Riappaio in questo momento di caldo torrido con una ricetta forse non proprio estiva ma che ho in canna da troppo.
Non avevo proprio voglia di scrivere!
A essere sincera non avevo e non ho nemmeno voglia di cucinare, fotografare non so il perché…
Riappaio in questo momento di caldo torrido con una ricetta forse non proprio estiva ma che ho in canna da troppo.
Non avevo proprio voglia di scrivere!
A essere sincera non avevo e non ho nemmeno voglia di cucinare, fotografare non so il perché…
Dopo tantissimo, tantissimo tempo torno con un post.
Post veloce, scarno se vogliamo, purtroppo il tempo per scrivere è diventato sempre meno nel corso dei mesi e degli anni.
Il grande risucchiatore di energie in famiglia è il rugby, che da attività motoria per riempire i pomeriggi è diventato un’attività agonistica fatta di allenamenti, partite e tornei.
Da tanto tempo desidero mettere nero su bianco la tecnica che uso per fare i risotti, scovata online qualche anno fa, quando il risotto non mi riusciva mai come volevo e detestavo prepararlo.
Quanto scrivo è frutto di un articolo trovato online, intervista a uno chef specializzato in risotti.
L’ho cercato, per citarlo, mentre scrivevo queste righe ma sono usciti un sacco di contenuti e non quello che cercavo: chiedo venia al professionista, gli devo tutta la mia gratitudine!
La foto e la ricetta sono relative a un risotto con lo zafferano, non dico alla milanese perché in questa ricetta non c’è il midollo e non voglio scatenare le ire dei puristi! 🙂
Ho preso la folle decisione di rimediare a tutti gli inevitabili errori presenti sulla pagina Facebook di La Mora Romagnola ripartendo da zero.
La pagina fu creata nel 2010, quando i like non erano merce rara e dove le mie competenze in fatto di social erano pari a zero.
Il risultato fu una pagina con tantissimi like, un pubblico estremamente variegato ( perché volevo gestire in una sola pagina sia il pubblico italiano che quello in lingua inglese ) e un engagement pietoso.
Nonostante il ritiro forzato non posto da qualche giorno.
Questo perché fra le lezioni online, allenamenti di rugby in giardino, nuova cotta di birra, spese che ti portano via mezza giornata causa code le giornate comunque si riempiono.
La settimana scorsa ho fatto il sugo di carne chiamato genovese, ricetta in realtà fieramente napoletana.
Non lo avevo mai fatto ma questo è il momento di sperimentare, no?